Sull'ordine by Unknown

Sull'ordine by Unknown

autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2023-02-24T08:48:24+00:00


Gennaro Di Costanzo, Casa del cacciatore celeste, china su carta, 2022

3.

Architettura come ordine

L’architettura consiste nel mettere ordine, che in senso greco si dice taxis, nel disporre, che i Greci chiamano diathesis, nell’eurythmia, nella symmetria, nel decoro e nella distribuzione, che in greco si dice oikonomia.

Vitruvio

Attenzione, l’architettura non è che ordine.

L’Architettura è mettere in ordine, in un ordine superiore.

Le Corbusier

Il nostro lavoro di architetti ci richiede di conferire ordine attraverso misure, proporzioni, geometria. Ma l’ordine, e quel senso di necessità che ne deriva, una volta raggiunti, tanto più sono avvincenti quanto più ne è avvertibile la distanza dal disordine e dall’arbitrio iniziali.

Francesco Venezia

Architettura, ipostasi dell’ordine

Come osserva il filosofo Silvano Petrosino “[...] tracciando ‘semplicemente’ una linea sul terreno che istituisce come tale un principio d’ordine, [gli] uomini trasformano, proprio attraverso questa tracciatura, un mero spazio in un luogo […]”219. Quella tracciatura e primordiale scrittura – o “archiscrittura” direbbe Derrida – è la intenzionale trasformazione di un mero sito in un luogo formato e questo atto, che istituisce un nomos ma anche un temenos, rappresenta la condizione aurorale dell’ordine che nel sovra-imporsi alla natura diveniente e cangiante fissa una località, istituisce e inaugura un caposaldo da cui far discendere ulteriori solchi ad esso riferibili come manifestazioni e verifiche di quell’incipit poiché ne dimostrano il valore strutturante e regolativo. Se il solco rimane irrelato è solo letteralmente un “principio” di ordine, un avvio di ordine, diviene ordine in senso pieno se da quel solco ne derivano direttamente ed evidentemente altri ad esso subordinati o equivalenti dal punto di vista gerarchico nel senso che abbiamo visto in precedenza di “ordinamento per gradi”. L’atto di delimitare e con questo di definire un locus è ingenito, consustanziale all’architettura come attività umana rivolta alla trasformazione della realtà in vista dell’abitare dell’uomo220. Nell’interpretazione di Martin Heidegger addirittura “le opere architettoniche e scultoree dei grandi maestri parlavano da sé [res ipsa loquitur]. Parlavano, ossia indicavano il luogo (Ort) da cui l’uomo (Dasein) riceve la sua determinazione”221.

Secondo lo storico e critico di architettura Wolfgang Pehnt, parafrasando Hegel nella manifestazione dello spirito/idea, l’architettura, da intendersi come creazione dello spirito e come pensiero agente, non sarebbe altro che la “manifestazione sensibile dell’ordine”222.

Bernand Leupen con il suo gruppo nell’ambito del rilevante lavoro di ricerca da lui coordinato alla Università di Delft nel 1997 afferma:

Every design is based on order. The need to order is prompted more than anything else by our general desire to arrange the world so as to make it easier to understand. This ordering takes place as much on the level of language by assigning terms and introducing classifications, as by physical interventions in the environment. A second motive to arrange or order relates to production. Clarity of organization is a prerequisite for successfully putting a design into practice. A third motive for ordering has to do with use. It should be clear that an organized system of streets or corridors can in principle mean greater efficiency. At the same time, ordering has a role to play in gaining a better understanding of the space around us.



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